Mi è difficile sintetizzare il mio amore per la casa.

Per tanti anni il mio lavoro è stato occuparmi della mia famiglia e scegliere  ciò che avrebbe reso l’ambiente bello e funzionale.

Sia per necessità che per passione, ho acquisito nozioni tecniche, dovendo confrontarmi con ogni operaio ( idraulico, muratore,pittore,elettricista) che si trovasse a dover venire a casa.

Da molti di loro ho imparato tante cose, che nel mio attuale lavoro, mi tornano utili.

Ovviamente la maggior parte delle donne lavora fuori e dentro casa, e tutte si occupano di mille aspetti del ménage familiare con un grandissimo senso dell’organizzazione. Poche (ahimè)  hanno accanto uomini che sanno entrare nell’ingranaggio senza che gli si debba fornire dettagliate… istruzioni per l’uso!!! Ma, per fortuna le cose stanno rapidamente cambiando.

Anticipare e prevenire i bisogni di chi vive con noi o di un ospite è  faticoso e richiede abnegazione, ma porta con sé anche tanta soddisfazione.

 Intendiamoci, io sono per la realizzazione della donna, qualunque sia il campo scelto: essere madre e moglie ventiquattrore su ventiquattro non è mai una passeggiata.

C’è l’idea che il tuo tempo sia tempo altrui; ” tanto tu non lavori” è la frase tipica e finisci per non avere tempo per te stessa.

Ad ogni modo, al tempo di oggi, potersi godere i figli e la casa è sicuramente un privilegio che molte donne vorrebbero vivere, se le situazioni contingenti lo consentissero.

Ritornando a noi, dicevo che nel tempo ho imparato a conoscere materiali edili e oggetti per l’arredamento.

Dover scegliere gli infissi come pure miscelare i colori delle pitture per ottenere una tinta carta da zucchero o un rosa antico o un bianco “burroso”  alla parete, mi ha portato nel magico mondo del decor. Ammiro tantissimo chi sa creare con le sue mani oggetti che saranno al servizio di tutti. E anche chi sa dare alle cose di famiglia una collocazione nuova e non scontata.

Amo miscelare gli stili e gli oggetti vecchi e nuovi, come nella mia cucina dove c’è un tavolaccio toscano di ciliegio acquistato trent’anni fa con l’aiuto di mio cognato (un medico esperto di radio antiche), la lampada moderna dalla forma classica proveniente dalla mia lista di nozze, le sedie  thonet ridipinte di nero, le mattonelle con le immagini di Fornasetti i cui visi di donna mi ricordano mia sorella, le venature del salice del Mississippi che è stato scelto insieme al mio amico mobiliere Rino per alcune ante.

Penso che dietro ogni oggetto acquistato per la casa c’e sempre un sentimento di amore. A volte lo si fa per rispondere ad un bisogno di chi condivide la via con noi, altre volte per stupire chi invitiamo, altre ancora per riempire i nostri occhi di quello che consideriamo bello.

Da sempre la bellezza aiuta l’uomo a migliorarsi e ad andare oltre, utilizzando la fantasia e la conoscenza per creare nuovi oggetti : credo che sarebbe importante recuperare il concetto di estetica per come lo intendevamo fino a qualche decennio fa. Dare valore agli oggetti che l’uomo ha saputo inventare vuol dire guardare a se stessi e agli altri con speranza. Siamo nati per creare e per condividere ciò che abbiamo creato.